I musicisti
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Ernesto G. Oppicelli
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo con piacere copia della lettera dell'artista Oppicelli con la quale ricorda i suoi tanti anni di dedicati al mondo dello spettacolo specie quelli che ha trascorso in questa compagnia nell'ambito delle attività artistiche, citando attori, registi ed autori di grande levatura anche quelli che, in passato, hanno partecipato alla nostra compagnia ma purtroppo non sono più tra noi.
Un caro amico mi ha chiesto se posso mandargli un, diciamo, resoconto della mia vita teatrale.
E allora penso alle ‘ratelle’ che mi sono state congeniali! Ma queste devono passare nel dimenticatoio – non è vero? Quel che conta è cosa sono stato sul palcoscenico – ecco, per la verità io dovrei precisare che ho amato il palcoscenico e non il teatro dove, volere o no, non esiste una sincerità innata ed è tutto sopra le righe.
La gente mi riconosce e per la strada qualcuno mi sorride, si avvicina e mi dice ‘l’ho vista in … ‘ e magari si mette a ballare ricostruendo un momento di un’operetta. Ah, vi dico questo: ho amato da sempre l’operetta e poter essere Stinchi, LaGaffe o Ivan ne LO ZAREVIC di Lehar mi rendeva felice, ma come attore preferivo recitare nelle commedie per gustare quanto potevo dare al di là dei personaggi operettistici che sempre mi hanno divertito un sacco!
Da bambino recitavo coi compagnucci e compagnucce della zona, allestendo nel retrobottega del negozio di papà. Facevo pagare anche un biglietto e mettevo le grandi latte di salsa a un prezzo superiore a quelle più piccole. Poi la Parrocchia ogni anno allestiva l’8 dicembre uno spettacolo e mi hanno – oh felicità! – chiesto se volevo partecipare e recitare il ruolo di un maestro di ballo. Oh, si’, certo! L’operetta si chiamava UNA GARA IN MONTAGNA ed era veramente carina; si recitava in lavori per soli uomini allora. Parlo di secoli fa? Sembra così; era divertente lo stesso. Con il bravo e buon Gigi Rebosio ho poi recitato in diverse commedie genovesi finché un bel giorno sono andato in curia per avere la possibilità di recitare in testi che, naturalmente, prevedevano incluse anche le donne – mi dissero di sì, ma senza farne troppa ‘pubblicità. Era un mondo così, diverso, ma forse c’è anche da pensare ‘migliore o no?’ … Un’altra fortuna è stato l’incontro con Emilio Del Maestro con cui ho recitato diversi suoi lavori e devo ricordare con grande nostalgia la signora Iole Agostini che recitava con grande professionalità e naturalezza - bravissima!
Un giorno noto che alla Sala Carignano metteranno in scena l’ACQUA CHETA la straordinaria operetta con le musiche di Giuseppe Pietri e mi do da fare a più non posso per poter essere incluso nel cast, anche in una particina … E mi diedero la parte del ‘pirulino’ cioè Alfredo il ragazzo innamorato che vuol rapire la sua innamorata. Bene! Mi trovai molto a mio agio con questo personaggio …. Anni dopo con la ripresa di ACQUA CHETA potei impersonare lo stalliere Stinchi con tanta, ma tanta soddisfazione. Per me L’ACQUA CHETA è stata pur sempre la più bella operetta italiana – così ‘’ italiana ‘’ …
Chiedo scusa, parlo troppo d’operetta, vero? Ma veniamo al Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure di cui sono stato ospite, per la prima volta, in NATALE IN CASA MERELLO dove ho interpretato un marito triste e geloso. So che al regista Grassi dicevano ‘ma fai recitare in questa parte quello dell’operetta?’ – Giorgio Grassi credeva in me e credo di aver dato un’interpretazione che poi fu ben giudicata da tutti. Ospite di nuovo con O BATTEZZO accanto alla cara Maria Riccobono a cui va il mio pensiero più profondo per la sua perdita.
Devo dirvelo che nel cortile dei Palazzo Tursi ho presentato EVVIVA IL MUSICAL! Era il luglio del 1976 con Paolo Borello che presentava i numeri e le mie due cantanti Laura Bulian e Anna Maria Campanella, accompagnate dal complesso di Natale Romano – che serata, ma che grande serata è stata anche la prima di ETTORE RESASCO & C. ancora col Teatro Dialettale Stabile ella Regione Ligure. Uno dei più spettacolari successi alla Sala Carignano del 1976 e non solo. Scene e costumi di particolare eleganza, un cast formidabile e io con migliaia di parole nella mia lunghissima parte mi ritenevo davvero un attore e in quanto tale recitavo con una vera attrice – Carla Lauro, magnifica Brigida. E poi ancora operette, operette, operette, tra cui diverse di Franz Lehar – dalla VEDOVA ALLEGRA a FRASQUITA a PAGANINI a IL PAESE DEL SORRISO e LA DANZA DELLE LIBELLULE. Clara Rubbi ha scritto di me ‘Non si capisce se Oppicelli è nato per l’operetta o l’operetta è nata per lui’ ….
Grande bellissima occasione è stata L’ACQUA CHETA con … con Nanda Primavera che è venuta a Genova per recitare la parte di Mamma Rosa, lei che era stata Anita anni fa quando era una delle prime donne dell’operetta italiana – la ricordate come la mamma di Alberto Sordi nel MEDICO DELLA MUTUA? La Primavera recitò in cinque recite … gratis!!
Intanto cominciavo anche a scrivere per la RAI alcuni programmi dedicati … sì, all’operetta (avete indovinato) e al musical, per la rete regionale e nazionale. Mi piace molto la radio.
Poi PIGNAVERDE E PIGNASECCA con la Compagnia del Circolo Cappello - io avevo la parte di Alessandro Raffo e Gianni Barabino quella di Govi! Siccome io ho sempre recitato con la parte a memoria, precisissimo di dire esattamente le parole del copione, qualcuno con ironia mi chiamava il ‘ragioniere’. Mah, a me sembra che saper la parte è solo il primo compito dell’attore. NeL 1981 mi hanno dato il Premo Regionale Ligure con questa dicitura ‘a Ernesto G. Oppicelli’ interprete ed esperto dell’operetta e promotore di studi e manifestazioni per rinnovarne il successo passato’ – devo darmi delle arie? , perché no! Ma no, non è per nulla necessario.
Con Vito Elio Petrucci ho trovato modo di interpretare personaggi delle sue commedie con successi notevoli, accanto alla efficace e simpatica Maria Vietz …..
Ricordare compagni di lavoro nel campo del dialettale è doveroso e per primo metto Mario Dighero, attore misurato e brillante e uomo dal cuore buono, l’impareggiabile Santa Grattarola (la sua ‘sperlengoeia’ in ETTORE RESASCO & CO rimarrà indelebile nel mio ricordo e di tanti spettatori) e Egidia Cossu, Cicci Ascoli, Genny Mayer, Piero Rovere e e e …………………..
Stop! Mi avete capito certamente, ho vissuto col palcoscenico, assieme a creature vive e sensazionali, cercando di fare del mio meglio e pare – me lo dico da solo – che ci sia anche riuscito!!!
Ernesto G. Oppicelli