Le schede - registi - Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure

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Le schede - registi

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GIORGIO GRASSI
( 1928 -2004 )


Non è facile rendere giustizia al peso umano e artistico di Giorgio Grassi: autore, attore, regista, poeta, un grande dilettante ed un puntuale professionista allo stesso tempo.
Fu uno dei fondatori del nostro Teatro, e aveva iniziato la sua carriera nella Compagnia Città di Genova a Cornigliano diretta dal noto Laerte Ottonelli – vedi scheda attori-.
Ancor prima per vent’anni aveva girato l’Italia con la Compagnia di Operetta di Alvaro Alvisi, partecipato al film"l’ultimo treno della notte"e recitato con enrico Maria Salerno nello Stabile di Genova ( nel noto testo "cinque giorni al porto" di Vico Faggi, rappresentato anche a Mosca) Ma dentro di lui covava la passione per la prosa dialettale e scelse quindi di dedicarle anima e corpo, firmando una cinquantina di regie, scrivendo alcuni testi( il principale "o so in ti euggi" del 1985) ma le maggiori soddisfazioni le ebbe con la traduzione dei cavalli di battaglia teatrali di Eduardo dal napoletano al genovese Uomo generoso e sentimentale, di rara onestà intellettuale, si era infatti recato a Napoli da Eduardo per chiedere il permesso di tradurre le celebri" Filumena Marturano"," Natale in casa Cupiello", "Bene mio, core mio" e ci raccontò di "aver baciato le mani " al Maestro, in segno di dovuta reverenza!.
Non solo tradusse i testi ma ne fu il protagonista principale , assieme a Santa Grattarola – vedi scheda -. Si scatenarono polemiche da parte degli addetti ai lavori teatralmente "ortodossi " ma la bravura registica nel saper disegnare personaggi comici straordinari, a volte a tutto tondo ed a volte colorati come macchiette, coniugandoli a momenti di perfetta drammaticità, prevalse sui pregiudizi e l’esperimento venne accolto poi con entusiasmo sia dalla critica sia dal pubblico.
Come attore ( e non vedeva l’ora di recitare oltre che dirigere gli interpreti … ) nel 1970 aveva lavorato con Laerte Ottonelli alla messa in scena della traduzione dell’Avaro di Moliere ai Parchi di Genova Nervi, testo adattato da Pasquale Senno; in seguito ne curò altra edizione riveduta totalmente soltanto da lui stesso.
Indimenticabili le sue intemerate invettive dietro le quinte e talvolta, negli intervelli dello spettacolo, verso la platea, laddove si scagliava contro l’ipocrisia e le brutture etiche del nostro Paese.
Osservando oggi la società diciamo che Egli fu quanto meno un onesto preveggente … Quando venne a mancargli la adorata sorella Claudia nel 1994, trasferì la residenza a Uscio e fondò una propria Compagnia con alcuni attori e amici già del nostro Teatro ( Franco Lagomarsino e Massimiliana Motroni abitanti a Recco ), non potendo più oggettivamente raggiungere Genova per le prove di commedia.
La sua Compagnia venne chiamata "Statale 333", un nome curioso, ma gli amici che lo riportavano a casa dopo gli spettacoli dovevano raggiungere Uscio su questa arteria stradale.
E sempre da Uscio prese il volo una splendida collana di Poesie in genovese, chiamate con una dolce metafora " e ciaibelle do mae coe"( le lucciole del mio cuore). In ricordo delle sorella Claudia istituì un premio annuale destinato alla miglior attrice giovane nelle stagione di prosa dialettale del Teatro Il Tempietto di Via Rolando.
Fu l’ultimo atto dell’amore che sempre aveva nutrito verso la sua Sampierdarena, oltre quello offerto agli spettatori che lo applaudirono per tantissimi anni.
Grazie Giorgio, sei sempre nei nostri cuori.
Note raccolte da Lorenzo Bottero - socio TDSRL






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del Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure - Sito a cura di  Piergiorgio Razeti
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